Svastiche e croci celtiche contro Rifondazione: "Sesto zona nera"

Vandalizzate le bacheche del partito, a pochi giorni dal convegno di CasaPound

Svastiche e croci celtiche contro Rifondazione: "Sesto zona nera"
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Svastiche e croci celtiche contro Rifondazione: “Sesto zona nera”. Vandalizzate le bacheche del partito, a pochi giorni dal convegno di CasaPound.

Svastiche sulle bacheche di Rifondazione comunista

Per chi ha subito l’atto vandalico la scorsa notte, non è un caso che il gesto sia stato compiuto a ridosso della manifestazione che il partito di Estrema Destra organizzerà venerdì 18 gennaio, proprio a Sesto San Giovanni. Ignoti, con delle bombolette spray di colore nero, hanno imbrattato le bacheche che il partito usa per le proprie comunicazioni, in via Marzabotto, nel quartiere di Parpagliona. Giorni politicamente “accesi”, quelli che Sesto sta vivendo, con una raccolta firme on line che il Comitato Antifascista ha lanciato per spingere Questura e Prefettura a vietare il convegno che CasaPound incentrerà sul tema dell’Europa. Sono già state superate le 5.500 firme.

“Reazione rabbiosa dei fascisti al nostro no a CasaPound”

svastiche contro rifondazione sesto san giovanni 1
Una delle bacheche di via Marzabotto vandalizzate con svastiche e croci celtiche

A intervenire, per prima, è stata la Federazione milanese di Rifondazione. “Svastiche, croci celtiche e scritte che rivendicano una presunta zona nera: è questo lo scenario che i compagni e le compagne del Circolo Prc Saverio Nigretti di Sesto San Giovanni si sono trovati davanti questa mattina passando in via Marzabotto. Una provocazione frutto del clima che si vive a Sesto in queste settimane, dove il sindaco Roberto Di Stefano non si è fatto alcun problema a concedere uno spazio pubblico, Spazio Arte, a CasaPound per un’iniziativa prevista il 18 gennaio”, hanno dichiarato dal partito. “Non è un caso che i fascisti abbiano preso di mira il nostro circolo, impegnato con forza nel Comitato Antifascista locale – ha dichiarato Matteo Prencipe, segretario provinciale della Federazione di Milano – La nostra presenza nelle numerose iniziative, ai banchetti e le prese di posizione delle nostre compagne e dei nostri compagni hanno suscitato la reazione rabbiosa e vigliacca di gruppi che dovrebbero essere messi fuorilegge. Nell’esprimere la nostra solidarietà e vicinanza al Circolo Saverio Nigretti invitiamo tutte e tutte alla massima vigilanza e alla partecipazione alle iniziative del comitato antifascista in programma in questi giorni”. Il Comitato Antifascista, in contemporanea al convegno di CasaPound, organizzerà un presidio sotto le finestre del Comune, in piazza della Resistenza.

La solidarietà del Pd: “L’Amministrazione condanni il gesto”

“Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza al segretario, ai dirigenti e agli iscritti e simpatizzanti di Rifondazione Comunista di Sesto San Giovanni per quanto accaduto questa notte alla loro sede – ha commentato il segretario cittadino del Pd, Nicola Lombardo – Condanniamo con fermezza l’imbrattamento con scritte neofasciste delle loro bacheche e anche noi non possiamo che collegare il vile gesto con rigurgiti beceri che la concessione dello spazio pubblico di Spazio Arte a CasaPound per una loro iniziativa può suscitare in questa città simbolo della lotta partigiana e della Resistenza. Le forze democratiche e le istituzioni avevano solo pochi mesi fa condannato le scritte inneggianti ad altre forze eversive e violente. Oggi ci aspettiamo da parte delle istituzioni cittadine lo stesso gesto di condanna e una maggiore presa di coscienza sulle già conseguenze della scelta adottata con la concessione dello spazio a CasaPound e dell’offesa cui si sottopone la Città, a cominciare da questo vile gesto”.

Liberi e Uguali: “Il nemico va cacciato”

“Le scritte ritrovate questa mattina sulle bacheche del Partito della Rifondazione Comunista sono un chiaro segnale – ha commentato Michele Foggetta, segretario del circolo Peppino Impastato di Liberi e Uguali –  Sono il ‘siete circondati’ che i fascisti, quelli che secondo qualcuno erano scomparsi decenni fa, mandano a chi si ostina a combattere per difendere la Democrazia a Sesto e in Italia.  Sesto è in stato di occupazione da parte di queste bestie con la compiacenza di un’Amministrazione che, se non è contro, è a favore di questi personaggi che hanno la violenza come unico manifesto politico. ‘Ma sono pochi’, dice qualcuno, che o sbaglia o mente. Pochi sono quelli che oggi hanno il coraggio di ammettere il proprio essere fascisti, molti sono quelli che vorrebbero dirlo ma ancora non lo fanno, molti di più ancora quelli che da una distanza ravvicinata li difendono e danno loro forza e legittimazione. Tutti responsabili allo stesso modo. Ai compagni di Rifondazione tutta la nostra vicinanza e il nostro affetto. A chiunque condivida un sincero Antifascismo, di qualunque Credo politico, religioso o sociale sia, gridiamo che è il momento di non arrendersi e di stare uniti. Il nemico non è più alle porte, è entrato e va ricacciato”.

Articolo Uno: “Gesto vigliacco”

“Accolti dal sindaco Di Stefano, i fascisti si sentono autorizzati a svolgere le loro azioni vili per rivendicare la loro presenza in città: un risultato di questa Amministrazione di Destra e della sua politica di divisione e di disprezzo della democrazia in completa sintonia con la politica del Governo Salvini – ha tuonato Giampaolo Pietra, Articolo Uno Democratici e Progressisti – La risposta di Sesto Medaglia d’oro per la Resistenza, di Sesto città democratica e antifascista non può che essere il rafforzamento della vigilanza e della mobilitazione di tutte le forze democratiche assieme al Comitato Antifascista. Mentre esprimiamo la nostra vicinanza alle compagne e ai compagni del Circolo di Rifondazione Comunista di Sesto, ci sentiamo colpiti tutti in quanto antifascisti da questo gesto vigliacco, chiediamo con fermezza al sindaco di condannare questo episodio e di negare Spazio Arte il 18 gennaio ai fascisti di CasaPound e chiamiamo le cittadine e i cittadini alla mobilitazione per fare del presidio antifascista del 18 gennaio in piazza della Resistenza un grande momento partecipato di rivendicazione dello spirito della nostra città, una città che come nel corso della Resistenza e dell’occupazione nazista, come nel percorso di ricostruzione del Paese saprà ancora una volta essere forte e coraggiosa”.

Ancora graffiti, questa volta di altro colore

Ancora graffiti. Settimana scorsa, altre scritte (ma di opposto colore politico, fatte dai Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) erano apparse sulle pareti del palazzo ex Impregilo di viale Marelli. Scritte che l’Amministrazione – con l’intervento di Polizia locale e Polizia di Stato – aveva provveduto a far rimuovere.

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