Tallio, Mattia in carcere non chiede di nessuno. Il parroco "Va aiutato"

Il sindaco: "Molto difficile commentare, è un dramma nel dramma".

Tallio, Mattia in carcere non chiede di nessuno. Il parroco "Va aiutato"
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A pochi giorni dall'arresto di Mattia Del Zotto, reo confesso degli omicidi - attraverso somministrazione di solfato di tallio - dei nonni paterni e di una zia e del tentato omicidio dei nonni materni, due zii e della badante di famiglia, la comunità di Nova Milanese è incredula. Intanto lui dal carcere non chiede di nessuno.

Tallio, rammarico e dispiacere a Nova Milanese

C’è rammarico e dispiacere nelle parole del sindaco di Nova Milanese Rosaria Longoni che, in piche parole esprire l'incredulità e lo sconcerto di fronte ad una notizia che ha lasciato tutti senza parole.
"E’ incredibile, siamo tutti sbalorditi - ha ammesso, facendosi portavoce del pensiero di tutta la comunità novese - Sono doppiamente vicina alla famiglia che sta soffrendo per una tragedia molto personale. Proprio per questo è molto difficile commentare, è un dramma nel dramma".

Le parole del parroco Caimi

"Una tragedia che si aggiunge a un’altra tragedia - commenta il parroco don Luigi Caimi - Penso ai genitori di Mattia, gli sarà caduto il mondo addosso, bisogna aiutarli affinché non rimangano schiacciati. Già hanno perso i famigliari, adesso perdono anche il figlio. Io che sono un pastore di anime è meglio che preghi per loro, per aiutarli a sopportare questo enorme peso".  Quindi rivolge un pensiero a Mattia Del Zotto: "E’ un ragazzo che va aiutato".

Mattia Del Zotto non chiede nemmeno dei genitori

Intanto Mattia Del Zotto, chiuso nel carcere di Monza, non ha chiesto di nessuno, nemmeno dei suoi genitori.  A renderlo noto è il suo avvocato Silvia Letterio. “Confermo, il mio assistito non ha chiesto di nessun parente, nemmeno dei suoi genitori” ha spiegato il legale, che ha proseguito “è in cella, dove mi ha detto di aver ricevuto quanto aveva chiesto”.

Del Zotto, appena arrivato in carcere a Monza, aveva domandato di poter avere in cella alcuni libri sull’ebraismo, inizialmente non disponibili nella biblioteca del penitenziario, religione a cui ha detto di essersi convertito. Al momento non sono previsti imminenti nuovi interrogatori per il 27 enne.

L'avvocato Letterio ha anche precisato che il suo assistito “non vuole rendere noto come abbia personalmente provveduto” a mettere il tallio negli alimenti dei suoi parenti, anche perché su questo aspetto “sono ancora in corso indagini”.

Domani sul Giornale di Desio uno speciale di 6 pagine dedicato alla vicenda

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