Trasporto sanitario, anziani e malati “spennati” dalle Onlus

Tariffe da capogiro per un passaggio in ospedale

Trasporto sanitario, anziani e malati “spennati” dalle Onlus
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Trasporto sanitario, anziani e malati “spennati” dalle Onlus

Che fare quando si ha bisogno di una visita ma si è anziani o malati e non si hanno parenti o amici disposti a farsi carico del trasporto da e per l'ospedale o per un ambulatorio medico? Ci si deve forzatamente rivolgere a terzi, cioè a quelle Croci o Associazioni che svolgono questo servizio.

Un servizio che però rischia di costare caro, troppo caro. Non tanto in termini di tempo, quanto di denaro.

Lo evidenzia l'inchiesta pubblicata sul Giornale di Monza in edicola questa settimana, che ha messo a confronto i costi di otto onlus che si occupano di questo servizio.

L'esempio virtuoso è quello dell'Auser, che però fatica a far quadrare i conti perché non tutti i trasportati riconoscono l'impegno dei volontari con un'offerta adeguata al servizio prestato.

Fra le altre onlus c'è invece chi pratica prezzi da capogiro, senza preoccuparsi evidentemente del fatto che a richiedere un trasporto sono le persone più fragili.

In passato un esposto ai carabinieri

L'eccessivo costo dei trasporti sanitari è questione non nuova. A sollevarla, sei anni fa, era stato Mirko Damasco, ex presidente della Croce Rossa di Monza. Aveva presentato un esposto ai carabinieri per denunciare le modalità, a suo dire non del tutto corrette, con le quali operavano certe associazioni che si occupavano del trasporto sanitario semplice.

Una segnalazione che però non ebbe seguito, tanto che le onlus continuano a operare con costi decisamente elevati.

“Nella pratica c'è un tariffario stabilito da Regione Lombardia – ha sottolineato Damasco – Ci sono però delle realtà che non lo rispettano. E il risultato è che a farne le spese sono proprio le persone più fragili”.

Costi di trasporto e interviste sul Giornale di Monza in edicola e online
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