L'Onu dei popoli indigeni è qui | Ritorna Lo Spirito del Pianeta

Dal 24 maggio al 9 giugno il polo fieristico di Chiuduno (Bergamo) può contare sulle esibizioni di 30 gruppi etnici, un mercato con 150 espositori, 10 ristoranti e un’aspettativa di pubblico alta, attorno alle 250mila persone

L'Onu dei popoli indigeni è qui | Ritorna Lo Spirito del Pianeta
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C’è l’azteco che nella vita di tutti i giorni fa il medico, ma appena può viaggia in giro per il mondo per far conoscere e tenere vive le proprie radici. Abraham Endoqui, messicano, martedì 21 maggio era sul Sentierone a Bergamo, ai tavolini del Balzer, per presentare la 19esima edizione de Lo Spirito del Pianeta, festival etnico ospitato dal 24 maggio al 9 giugno nel polo fieristico di Chiuduno (che permette il regolare svolgimento degli eventi, tutti a ingresso gratuito, anche in caso di maltempo) nato per cancellare quegli stereotipi che molto spesso non rispecchiano la realtà. Attraverso il movimento delle danze, le preghiere, la spiritualità di ognuno dei popoli coinvolti. Questo l’intento con cui l'Associazione Chicuace In Tonatiuh Sesto Sole di Ivano Carcano e della moglie masai Susan Simaiyai Muteleu ha creato la kermesse: dare spazio alla testimonianza diretta di persone che vivono quotidianamente attraverso la propria cultura, e condividerla con gli altri.

Abraham vestiva i panni di un “yaoyekatl kuikapike”, guerriero che fa le canzoni. Con il suo gruppo etnico viaggiante suona i flauti tipici del suo popoli e i tamburi. È già stato al festival nel 2012: «Partecipiamo a queste manifestazione per condividere con tutto il mondo la nostra cultura, il nostro linguaggio, i nostri colori – racconta -. Io sono medico, è vero, ma il sapere scientifico non prescinde il rispetto per la madre terra, per il rapporto primigenio con i 4 elementi: filosofia indigena». Con lui e Carcano, alla presentazione per la stampa, anche due aborigeni dall’Australia, zio e nipote. Armati di digeridoo, chiaro e di un notevole sense of humor. «Spendiamo quasi mezzo milione di euro per portare qui i gruppi etnici – spiega Carcano -.

MAPUCHE
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Gruppo Kalbeliya (Rajasthan, India)
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Startijenn
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Oltre al viaggio e all’alloggio bisogna procurarsi i visti, preparare delle fideiussioni bancarie, stipulare assicurazioni sanitarie. Altrimenti molti non possono partire. Per questa edizione abbiamo faticato in particolare a gestire lo spostamento degli Shuar dall’Ecuador, tribù indigena ubicata nel sud-ovest della foresta Amazzonica che rimpiccioliva la testa dei nemici uccisi: si pensava che in questo modo si potesse imprigionarne lo spirito, costringendolo a servire il cacciatore di teste». Le popolazioni indios dell’Amazzonia in questa edizione sono molte. Nella zona ci sono problemi con il governo brasiliano, che «sta deportando popolazioni per permettere le trivellazioni di società cinesi», aggiunge Carcano.

La manifestazione negli anni è cresciuta. Oltre a canti e danze ospita concerti di celebrità della musica tradizionale. Può contare su 30 gruppi etnici, un mercato con 150 espositori, 10 ristoranti e un’aspettativa di pubblico alta, attorno alle 250mila persone.
Diamo un assaggio del programma, elencando gli eventi principali giorno per giorno (programma completo su lospiritodelpianeta.it). Per l’inaugurazione, venerdì 24 alle 20, si terrà la tradizionale accensione del fuoco sacro. A seguire, alle 21.15, il concerto di Davide Van De Sfroos. Sabato 25 concerto del Gruppo Startijenn (Bretagna, Francia), sempre alle 21.15. Domenica 26, oltre all’esibizione del gruppo Mapuche (Nancy San Martin, Cile) la sera, c’è un evento speciale: il Palio delle Provincie Lombarde, composto da una sfilata storica (14.30), dalla presentazione dei gruppi alla Corte dei Conti Lupi (famiglia nobiliare di Chiuduno) alle 15, dalla premiazione finale con consegna del Palio alle 18.30.

Lunedì 27 maggio comincia con canti e danze tradizionali del Gruppo Kalbeliya (Rajasthan, India). Il 28 spazio al gruppo Yawalapiti (Amazzonia, Brasile), mentre mercoledì 29 si torna in Italia con il concerto del gruppo Andre Capezzuoli e compagnia, così come giovedì 30, con Eugenio Bennato da Napoli. Canti e danze tradizionali del gruppo Laboratorium Pieśni, Polonia, il 31; indiani d’America Cree (Canada) sabato 1° giugno, i sudafricani Khoisan (Boscimani) domenica 2.

L’ultima settimana parte con la “Notte dei Tamburi”, a cui partecipano tutti i gruppi presenti, il 3. Saor Patrol dalla Scozia martedì 4, Shuar (Amazzonia, Ecuador) mercoledì 5, gruppo della Guinea Bissau giovedì 6. Venerdì 7 giugno è di scena l’Oceania con il gruppo dalle Isole Fiji. Gran finale sabato 8 con gli Aztechi (Messico) e un’esibizione collettiva di tutte le tribù domenica 9 giugno alle 20.45.

 

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