Cambio Euro Dollaro: nuovi segnali di debolezza, pericolo in caso di correzione sotto 1,15

Nuova fase di debolezza per il cambio euro dollaro. In queste ore la principale coppia di valute viene scambiata intorno a quota 1,1585. Secondo gli analisti questo calo è dovuto al braccio di ferro che sta caratterizzando i rapporti tra USA e UE. Da un lato, infatti, vi è la Banca Centrale Europea, mentre dall’altra la Fed e i dazi che vorrebbe imporre il presidente Trump.

In un contesto così confuso e incerto, gli analisti sono pronti a scommettere che il mercato premierà la valuta americana andando ad indebolire l’euro con quella che potrebbe essere una forte accelerazione ribassista. Sul medio termine si potrebbe tradurre in un nuovo record (negativo) delle quotazioni della coppia di valute.

Se proviamo ad analizzare il cambio euro dollaro con i grafici proposti da meteofinanza, ci accorgiamo però che solo una rottura di are 1,15 potrebbe innescare un vero e proprio ribasso significativo. Analisi ribassista che sembrerebbe essere confermata anche dall'analisi dell'indicatore di trend Macd, a ulteriore riprova che tutto lasci pensare ad una possibile flessione dell’euro a vantaggio del biglietto verde.

Fattori che influenzano le valute

Ovviamente sono tantissimi i fattori che vanno ad influenzare una coppia di valute. Tra questi, oltre ai sopra citati fattori macroeconomici, c’è da segnalare anche i tassi di interesse, gli indicatori relativi all’occupazione e, ovviamente, le politiche economiche portate avanti dalle singole banche centrali.

Ovviamente un impatto significativo possono averlo anche i fattori relativi al comparto produttivo del paese. Non a caso chi opera sul mercato delle valute non può non essere sempre aggiornato sui principali dati diffusi dagli organi ufficiali, in quanto sul breve e medio periodo possono avere un impatto significativo.

Il cambio euro dollaro da un punto di vista finanziario

Per quanto riguarda gli investimenti finanziari un eventuale ribasso del cambio euro dollaro non ha un particolare impatto. Chi si occupa di investire in borsa, infatti, ha la possibilità di ottenere profitto sia in caso di una crescita delle quotazioni sia in caso di ribasso, vendendo allo scoperto.

Per assurdo, la situazione peggiore è quella in cui i prezzi rimangono più o meno stabili perché, di fatto, ci sono meno margini di manovra per operazioni di stampo speculativo.

L’impatto, semmai, potrebbe arrivare a livello finanziario per ciò che riguarda la stabilità dell’area euro. In caso di un pesante ribasso, infatti, tutti i paesi membri potrebbero veder compromessa la stabilità dei tassi di interesse. Inoltre potrebbe essere più costoso andare a rifinanziare il proprio debito con l’emissione di nuovi titoli.

Gli effetti del cambio euro dollaro nell'economia reale

Tutt'altro discorso, invece, quello relativo all'economia reale. Un cambio euro dollaro debole potrebbe, da un lato, favorire quelle aziende che esportano all'estero. In questo caso, infatti, il cambio debole permetterebbe di rendere i propri prodotti e servizi più competitivi. Un vantaggio che, tuttavia, potrebbe essere compromesso dalla politica di dazi che il governo Trump sta portando avanti con tanta enfasi.

D’altro canto un euro debole andrebbe a penalizzare quelle aziende che, al contrario, sono solite importare prodotti (anche per la lavorazione) dagli USA o che, comunque, vanno ad acquistare in dollari. Anche per i consumatori potrebbero esserci dei rincari, ad esempio relativi all’acquisto di carburanti (e più in generale del comparto energia).

Nel complesso la situazione rimane piuttosto delicata. Un eventuale rottura del valore di 1,15 porterebbe l’euro a procedere verso la parità con il dollaro. Una parità di valore tra le 2 valute che più volte gli analisti hanno paventato e che tra fine 2018 e inizio 2019 potrebbe concretizzarsi.

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