Cordata per la Ferrarini-Vismara: sulla bilancia 550 posti di lavoro

Secondo le organizzazioni sindacali vanno superate in tempi brevi le procedure concordatarie per normalizzare la gestione delle aziende

Cordata per la Ferrarini-Vismara: sulla bilancia 550 posti di lavoro
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La crisi di Ferrarini-Vismara potrebbe essere a una svolta. Una cordata, formata da Bonterre – Grandi Salumifici Italiani, Opas, Casillo partecipazioni, Intesa San Paolo, ha presentato una manifestazione di interesse per mettere in sicurezza il gruppo di Reggio Emilia (che ha uno stabilimento anche a Casatenovo) e quindi assicurarne la continuità aziendale e il rilancio.

Cordata per la Ferrarini Vismara: sulla bilancia 550 posti di lavoro

Da parte delle organizzazioni sindacali si guarda con attenzione alla nuova proposta. «È importante ogni iniziativa di soluzione delle attuali procedure concordatarie in corso per le due realtà aziendali – è scritto in un comunicato di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil -. L’iniziativa deve massimizzare le prospettive industriali delle attività produttive nei siti attualmente localizzati e la tenuta dell’occupazione riguardante oltre 550 posti di lavoro».

Superare le procedure concordatarie

Secondo le organizzazioni sindacali vanno superate in tempi brevi le procedure concordatarie per normalizzare la gestione delle aziende e passare «a una indispensabile fase di nuovi investimenti (anche relativamente al nuovo stabilimento di Reggio Emilia) e sviluppo di produzioni e marchi». Va inoltre assicurata la continuità produttiva nei vari siti che da mesi sta garantendo la presenza delle produzioni e dei marchi sul mercato e l’occupazione dei lavoratori interessati. Vanno infine valutate «tutte le ipotesi e gli interessamenti volti a rilevare le attività produttive e a garantire le prospettive occupazionali, permettendo alle organizzazioni sindacali e ai rappresentanti dei lavoratori di conoscere e approfondire ogni possibile proposta in campo».

Le richieste dei sindacati

Per questo motivo le organizzazioni sindacali chiedono di poter conoscere il piano industriale che la cordata guidata da Intesa San Paolo ha dichiarato di voler mettere in campo, «rimuovendo quindi ogni ultimatum che nel giro di pochissime ore vorrebbe far evolvere definitivamente la situazione senza poterne conoscere i dettagli e le caratteristiche».

«A tal fine – conclude il comunicato – assume maggiore rilevanza l’incontro che come sindacati abbiamo chiesto ed ottenuto al MISE per il prossimo 12 novembre relativamente alla situazione del gruppo Ferrarini Vismara, occasione ancora più importante affinché in una sede istituzionale si faccia chiarezza e trasparenza sulle reali intenzioni degli attori in campo e sulle migliori prospettive per l’occupazione».

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