"Pianista" in Aula, bufera in Comune - VIDEO

"Pianista" in Aula, bufera in Comune. Maggioranza di Centrodestra ancora con problemi di numero legale. Piffer all'attacco: "Fatto inqualificabile"

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"Pianista" in Aula, bufera in Comune.

Il fatto

E' accaduto ieri sera in Consiglio comunale quando la maggioranza a pochi istanti dal termine ultimo, le 19.30, ancora non aveva il numero legale. Una criticità che dura ormai da qualche mese tanto che l'orario delle 18.30 fissato in agenda non viene da tempo rispettato con "sconfinamenti" ben oltre le 19. Come è accaduto ieri sera. All'ordine del giorno c'era l'approvazione di documenti propedeutici al bilancio di previsione che arriverà in Aula settimana prossima e dovrebbe essere approvato per l'inizio di febbraio.

Il "pianista" - VIDEO

Mancando il numero legale, l'opposizione (Civicamente, Pd, Monza per Scanagatti e Movimento 5 Stelle) ha seguito da fuori e dall'alto, dalla parte riservata al pubblico, l'evolversi degli eventi. A 30 secondi dalla scadenza del tempo massimo concesso per la convocazione e apertura della seduta di Consiglio, ecco allora che durante l'appello Marco Monguzzi (Monza con Maffè) ha inserito il badge della collega di lista Anna Martinetti che stava arrivando in Aula da lì a pochi secondi. Assenti per tutta la serata invece Marco Ferrari (Forza Italia) e Marianna Gaspero (Fratelli d'Italia).

La bufera

L'azione dell'esponente della maggioranza ha scatenato la bufera con la reazione di Paolo Piffer di Civicamente. Il rappresentante dell'opposizione non solo ha filmato la scena, ma è poi andato all'attacco del presidente del Consiglio, Filippo Carati e della maggioranza. "Una cosa gravissima, un atto inqualificabile - ha tuonato il rappresentante della lista civica - Per nessuna ragione al mondo un consigliere si dovrebbe mai permettere di inserire il badge di un altro collega assente. Fossi stato il presidente l’avrei allontanato dall’Aula immediatamente. Non solo emerge ancora una volta, per l’ennesima volta, che questa maggioranza ha grossissime difficoltà a garantire il numero legale, ma anche sul rispetto delle regole e delle istituzioni noto che per qualcuno la fatica non è minore. Il giudizio finale spetterà sempre ai monzesi. Io sono quasi più imbarazzato che arrabbiato".

La replica del protagonista

"Ho commesso un'ingenuità in buona fede, ma se qualcuno si è risentito chiedo scusa, anche se non vorrei che questa vicenda venisse strumentalizzata o con questa bufera le venisse data troppa enfasi - commenta Monguzzi - E comunque va bene nel caso puntare il dito contro di me, ma lasciamo stare Anna Martinetti, che nonostante fosse impegnata in un'importante riunione a scuola, ha fatto l'impossibile per venire in Consiglio". Il rappresentante della lista civica spiega l'accaduto: "Eravamo in contatto in tempo reale - spiega Monguzzi - e la collega mi ha comunicato di essere in procinto di entrare in Municipio. In quel momento, ingenuamente e istintivamente, essendo allora certo del suo arrivo, ho inserito il badge. Tutto questo con la precisazione che è solo la presenza fisica che conta in Aula come è stato poi spiegato anche dal presidente del Consiglio e dal segretario generale del Comune".

I commenti

La bufera scaturita in Consiglio ha portato altri commenti dalle forze politiche: "Quanto successo si commenta da sé - osserva il capogruppo del Pd, Egidio Riva -  e i primi interventi in Aula da parte di esponenti della maggioranza sono stati l’ennesima, superba, inadeguata lezione di morale nei confronti di altri". Critico anche Aurelio Camporeale del Movimento 5 Stelle: "Un gesto che si poteva evitare, tanto più che in quel momento Martinetti in effetti non era in Aula". Tende la mano, ma ammonisce Rosario Adamo di Forza Italia: "Sulla buona fede di Monguzzi nessuno può sollevare dubbi, ma forse in casi come questi, se ne dovessero ricapitare, converrà essere meno ingenui". Tranciante anche Nicolas Monguzzi di Noi con Dario Allevi: "Il numero legale viene calcolato solo sulla presenza effettiva, meglio chiacchierare poco e lavorare".

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