Caso piscina: uno "patteggia", udienza rinviata

Coinvolti ventisei tra ex dipendenti e amministratori del Comune di Besana. Si torna in Aula il 3 aprile

Caso piscina: uno "patteggia", udienza rinviata
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Uno degli imputati ha chiesto il rito abbreviato e per mettere la parola fine sul "caso piscina" si dovrà attendere ancora. Almeno fino al 3 aprile, data a cui è stata rinviata l’udienza davanti ai giudici della Corte dei Conti. Dopo la quale trascorrerà almeno un mese prima di arrivare alla sentenza.

Udienza rinviata

Così è stato deciso mercoledì mattina quando, alle 10 in punto, nell’aula B del tribunale contabile di via Marina a Milano, si sono presentati i dodici avvocati che rappresentano le ventisei persone - amministratori e tecnici del secondo Esecutivo Mauri e del primo Cazzaniga, a cui sono legati l’approvazione, prima, e l’annullamento, poi, dell’impianto natatorio al Mighinzano - chiamate dal procuratore Fabrizio Cerioni a rifondere al Comune di Besana circa 384mila euro per presunto danno erariale. Vale a dire l’ammontare di quanto versato, su disposizione di Tar e Consiglio di Stato, alle società "Turra srl" e "Aqvasport" per la mancata realizzazione della piscina in via De Gasperi.

A determinare il rinvio dell’udienza è stata la decisione dell’ex consigliere della Giunta Mauri Sergio Riva, che ha chiesto il rito abbreviato. Una sorta di patteggiamento - secondo il codice di giustizia contabile - per il quale il convenuto può ottenere la definizione del giudizio mediante il pagamento di una somma non superiore al 50 per cento del danno arrecato.

Il servizio completo sul numero del Giornale di Carate in edicola da oggi, martedì 12 febbraio.

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