Provincia: siglata un'intesa contro le discriminazioni di genere

L'hanno sottoscritta ieri la consigliera di parità e i segretari dei tre sindacati confederali MB.

Provincia: siglata un'intesa contro le discriminazioni di genere
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Provincia: siglata un'intesa contro le discriminazioni di genere. L'hanno sottoscritta ieri la consigliera di parità e i segretari dei tre sindacati confederali MB.

Provincia: intesa contro le discriminazioni di genere

Ieri pomeriggio, 25 novembre, nella sala della Provincia  intitolata al compianto consigliere Alberto Dell'Oro di Briosco la consigliera di parità della Provincia MB Alessandra Ghezzi e i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil di Monza e Brianza - Angela Mondellini, Rita Pavan e Abele Parente - hanno siglato un’intesa per la collaborazione volta  ad affrontare e dare risposte adeguate alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori rispetto alle discriminazioni di genere e  alla promozione delle pari opportunità nel mondo del lavoro.

Simbolicamente è stata scelta proprio la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne per sottolineare l’impegno a diffondere la cultura delle pari opportunità e del rispetto di genere nei luoghi di lavoro.  Un'intesa già c'era, ma si è voluto rafforzarla perché, come ha sottolineato Alessandra Ghezzi, anche in Brianza c'è ancora molto da fare per raggiungere una parità di genere.

Il contesto

Dai dati diffusi lo scorso maggio dall’Osservatorio lavoro della Provincia MB emerge che nel 2018 il tasso occupazionale (rapporto tra occupati e popolazione attiva) è pari al 67,4% con una crescita dello 0,4% rispetto al 2017. Aumentano soprattutto gli uomini con un +2,5% e i giovani (+1,3%) mentre risulta in leggera diminuzione il tasso di occupazione femminile, in linea con i dati presentati dalle altre province lombarde. Si rileva anche una crescita del 17,3% dei contratti a tempo indeterminato che tra il 2017/2018 passano da 22.029 a 25.840. Le proroghe contrattuali aumentano del 37% tra il 2016/2017 e continuano a crescere tra il 2017/2018 (+ 12,7%). Nel triennio 2016/2018 è aumentata sia la presenza maschile che femminile: gli uomini registrano l’incremento maggiore passando da 43.171 avviamenti nel 2016 a 54.167 nel 2018 ( +25%).

Per le donne contratti di qualità più bassa

Le donne vedono aumentare la loro presenza del 18% passando da 38.445 avviamenti nel 2016 a 45. 369 nel 2018. Da una lettura più approfondita dei dati relativi agli avviamenti emerge però che il tempo indeterminato è più diffuso tra gli uomini mentre per le donne si tende a ricorrere a forme contrattuali diverse: si tratta di contratti di più bassa qualità (in termini di tutela assicurativo- previdenziali retributive e sindacali).

Il tasso di occupazione femminile, sebbene più performante rispetto allo scenario complessivo del Paese, rimane ancora lontano dagli obiettivi europei e segnala il persistere di elementi di discriminazioni, quali segregazione verticale e orizzontale nonché di retribuzione.

Perché la sigla di questo protocollo

Le dinamiche in corso nel mercato del lavoro danno indicazioni positive sulla via della ripresa ma anche segnali di fragilità di un contesto in cui si rischia la perdita di professionalità e la crescita di precarietà occupazionale che induce soprattutto le donne a scelte che sembrano obbligate rispetto alle possibilità di autonomia, indipendenza e maternità.

Il documento vuole consolidare il rapporto di collaborazione tra la consigliera di parità e le organizzazioni sindacali per rilanciare azioni mirate a garantire una più ampia ed effettiva applicazione della normativa antidiscriminatoria in contesti ancora problematici, per favorire migliori condizioni di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori nella nostra Provincia.

La consigliera di parità e i sindacati si impegnano, dunque, a promuovere l'adozione di politiche di genere, una maggior condivisione fra donne e uomini dei bisogni di cura di minori, anziani e disabili, eguale accesso alla carriera e al riconoscimento economico, in linea anche con quanto previsto dall’Obiettivo 5 dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

"La firma è una tappa importante"

La firma del protocollo in Provincia MB

"La firma del protocollo è una tappa importante che il sindacato conduce per promuovere pari opportunità nel mondo del lavoro e contrastare il fenomeno della violenza e delle molestie sul lavoro - hanno dichiarato i segretari generali di Cgil Cisl Uil Monza e Brianza Angela Mondellini, Rita Pavan e Abele Parente - Valorizzare il lavoro femminile, rimuovere le discriminazioni di qualsiasi natura, operare per eliminare le molestie o ricatti sessuali rappresenta non solo un fattore di giustizia sociale, ma anche un modo per avere ambienti di lavoro più sani, con maggior benessere e dunque, in ultima istanza, anche più produttivi”.

"Il protocollo firmato oggi con i sindacati con cui si rinnova l’impegno già avviato negli anni precedenti, nasce dalla volontà di rafforzare il rapporto di collaborazione per la corretta applicazione della normativa antidiscriminatoria - prosegue la Consigliera di Parità Alessandra Ghezzi - In questi anni di crisi economica, infatti, sono molte le situazioni in cui le donne hanno perso il lavoro o subito uno svilimento del loro ruolo sociale e lavorativo. Basti pensare al fatto che nonostante l’alto livello di istruzione e formazione, difficilmente troviamo donne nei ruoli dirigenziali e tuttora la maternità costituisce un ostacolo per la piena affermazione professionale delle lavoratrici. Questo dato si riflette negativamente sul livello retributivo e pensionistico delle donne, con un gap differenziale economico fra uomo e donna notevole. La formalità di quest’atto è per noi un impegno a combattere il persistente squilibrio di genere nel mondo del lavoro”.

Gli impegni condivisi

Attraverso l’intesa le parti si impegnano a:
• promuovere azioni finalizzate alla prevenzione e al contrasto di ogni forma di violenza di genere, molestie e vessazioni in ambito lavorativo
• incentivare le aziende, pubbliche e private, alla sperimentazione e adozione di politiche aziendali di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per donne e uomini anche attraverso modifiche dell’organizzazione del lavoro
• organizzare corsi di formazione congiunta al fine di rafforzare competenze, conoscenze e fornire strumenti per la diffusione di buone pratiche sulle pari opportunità e in materia di contrasto alla discriminazione e molestie nei luoghi di lavoro,
• cooperare per vigilare sulla corretta applicazione nei luoghi di lavoro delle normative in tema di parità, pari opportunità e rappresentanza
• attivare un “osservatorio discriminazioni sul lavoro” permanente, che preveda il confronto sulle casistiche di discriminazione riscontrate; sulle dinamiche/fragilità in corso in relazione anche a specifici settori economici e produttivi o tipologia di lavoratori

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