Targhe straniere: col nuovo decreto sanzioni pesantissime

Stop alle finte residenze all'estero e a migliaia di multe non riscuotibili.

Targhe straniere: col nuovo decreto sanzioni pesantissime
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A poche settimane dall’entrata in vigore del Decreto Sicurezza voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, si continuano a “pizzicare” coloro che nel gergo popolare vengono definiti i “furbetti” con targhe straniere. Si tratta di soggetti che circolano su veicoli immatricolati all’estero per bypassare multe, pagamenti di tasse o (in generale) rendere più difficili i controlli da parte delle Forze dell’ordine.

In Brianza negli ultimi giorni ci sono state diverse segnalazioni. A Sesto San Giovanni, ad “aprire le danze” era stata la Polizia locale. Nei giorni scorsi, invece, è toccato al Reparto volanti del Commissariato di Polizia. Gli agenti, impegnati nel pattugliamento, giovedì hanno fermato una fiammante Bmw 320, in transito lungo via Adua, nel quartiere Pelucca di Sesto San Giovanni.

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Ma cosa è cambiato esattamente per i possessori di auto straniere?

Fino al primo dicembre scorso, quando è entrato in vigore il Decreto, chi risiedeva in Italia poteva circolare per un anno su un’auto con targa straniera. Dopo di che scattava l’obbligo di immatricolazione nel nostro paese. Ma senza un controllo preciso, di fatto la legge precedente consentiva ai possessori di targhe straniere, ad esempio, di evadere facilmente il bollo e anche di sfuggire alle contravvenzioni, ad esempio,  per Ztl e autovelox.

Conta la residenza tributaria

La nuova formulazione dell’articolo 93 del Codice prevede invece il divieto allo straniero residente in Italia da oltre 60 giorni, di condurre un veicolo con targa estera. In sostanza, ha vietato tout court le targhe straniere sulle strade italiane. Il concetto di residenza è peraltro stato ampliato: oltre a quella anagrafica si tiene conto anche della residenza tributaria. In questo modo, se si riesce a dimostrare che il soggetto è domiciliato in Italia da diverso tempo, la nuova norma è comunque applicabile.

Oltre a mettere la parola fine alla “pacchia” dei privati (spesso stranieri) cui era sostanzialmente impossibile recapitare una multa, saranno guai anche per le finte residenze fiscali all’estero di società operanti in Italia.

Multa da 498 euro o sequestro del veicolo

Alle auto fermate non in regola, la nuova legge applica sanzioni drastiche e severissime. Scatta infatti immediatamente il ritiro della carta di circolazione. Il contravventore può pagare subito, sul posto, i 498 euro di sanzione. Se (come è peraltro prevedibile) non lo fa, scatta direttamente anche il sequestro del veicolo. Interviene quindi il carro attrezzi, con rimozione forzata del veicolo e deposito a spese dell’automobilista.

Ritiro della patente e sospensione per tre mesi

“Nel caso in cui il conducente non intenda pagare va contestato anche il rifiuto ad assumere la custodia del veicolo, con ulteriori 1818 euro di sanzione e l’immediato ritiro della patente di guida da trasmettere alla Prefettura, per la sospensione di tre mesi” spiega l’Arma.

“Il conducente, entro 180 giorni, avrà comunque la possibilità di esportare la propria auto, oppure di mettersi in regola ed immatricolare il veicolo in Italia. In ogni caso quando esibisce la corretta documentazione (immatricolazione con targa italiana oppure targhe provvisorie per l’esportazione) l’auto andrà dissequestrata”.

Le disposizioni del Decreto sicurezza non valgono però per i veicoli targati Repubblica di San Marino e Vaticano.

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