Torna l’ora solare ma potrebbe essere l’ultima volta

Curiosità e consigli su come affrontare il cambio dell'ora, che potrebbe essere l'ultimo.

Torna l’ora solare ma potrebbe essere l’ultima volta
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È di nuovo tempo di spostare indietro le lancette dei nostri orologi: nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre 2019 – più precisamente alle ore 3:00 – torna l’ora solare e dovremo spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora; dormiremo quindi un’ora in più ma attenzione: il cambio potrebbe modificare il nostro ritmo sonno/veglia e causare problemi d’insonnia.

Torna l’ora solare

Con l’ora solare, che rimarrà in vigore fino a domenica 29 marzo 2020, farà buio prima la sera e si avrà più luce la mattina, almeno nella prima fase. Questo è lo stratagemma che da decenni usiamo per adeguare il mondo del lavoro al cambio di stagione e alle condizioni di luce che mutano, permettendoci di risparmiare anche sul consumo di energia.

Ultima volta?

Questa tuttavia potrebbe essere l’ultima volta che modifichiamo l’ora; la Commissione Europea da tempo sta proponendo l’abolizione del cambio dell’ora e a marzo il Parlamento Europeo si è espresso a favore.

È stato dunque deciso che – dopo il 29 marzo 2020 – saranno gli Stati membri dell’UE a decidere autonomamente se mantenere il cambio dell’ora o abrogarlo. L’Italia ha tempo fino ad aprile del 2020 per effettuare la scelta, le cui modalità sono tuttavia ancora da definire.

I Paesi che preferiranno mantenere l’ora legale dovranno sistemare gli orologi per l’ultima volta l’ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l’ora solare l’ultima domenica di ottobre dello stesso anno.

Ci sono conseguenze?

La domanda che tutti noi ci poniamo è se questo cambio abbia conseguenze negative oppure no sul nostro fisico. Sebbene sia soltanto di un’ora, sono stati rilevati dei cambiamenti, più o meno fastidiosi, nella durata del nostro sonno. I fastidi comunque sono di breve durata e lievi.

Qualcuno infatti potrebbe lamentare problemi di insonnia, con difficoltà ad addormentarsi e sonno interrotto. Di conseguenza potrebbero verificarsi problemi di concentrazione e un aumento della sonnolenza durante la giornata. Di contro è stato dimostrato che pur avendo la possibilità di dormire un’ora in più, molti – almeno durante le prime settimane – potrebbero continuare a svegliarsi sempre alla stessa ora e questo per l’orologio biologico.

Alcune persone potrebbero adattarsi con grande difficoltà al nuovo ritmo, aumentando così il livello di stress.

Alcuni studi, infine, hanno rivelato una correlazione con l’umore: la transizione autunnale sarebbe correlata a un generale miglioramento, mentre quella primaverile avrebbe effetti negativi.

Consigli

Ecco dunque dei consigli utili per combattere i fastidi del cambio d’orario. Come prima cosa sabato sera, prima di andare a dormire, sarebbe bene modificare le lancette, anche se la maggior dei dispositivi elettronici lo fa automaticamente.

Il consiglio primario è quello di sforzarsi di andare a letto prima così da aiutare il nostro orologio biologico a prendere il ritmo dell’ora solare e anticipare gradatamente i pasti.

Sarebbe meglio evitare la caffeina e le bevande alcoliche nei giorni precedenti il cambio d’orario, dal momento che queste influiscono sul ciclo sonno e veglia.

Un’altra cosa che si potrebbe fare è sfruttare l’ora di luce in più la mattina per fare attività fisica all’aperto, dato che il sole sorgerà prima, e cercare di prolungare l’esposizione alla luce così da lanciare al nostro corpo il segnale che non è ancora ora di andare a dormire.

Una curiosità

Il primo a pensare l’ora solare è stato Benjamin Franklin. L’inventore del parafulmine pensò al cambio dell’ora per risparmiare energia nel 1784, ma soltanto nel Novecento ci fu un’applicazione pratica. La ripropose William Willet nel 1907 e per la prima volta nel 1916 si istituì il British Summer Time, ora è Daylight Saving Time. L’Italia adottò il cambio solo nel 1920.

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