Vittorio chiama e Monza risponde: folla in Arengario

Giovedì sera in piazza Roma centinaia di persone per la lectio magistralis del critico ferrarese

Vittorio chiama e Monza risponde: folla in Arengario
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Vittorio Sgarbi in Arengario ha tenuto banco raccontando i tesori e le architetture di Monza

 Vittorio Sgarbi, il critico in piazza dell’Arengario

Vittorio Sgarbi in Arengario. Basterebbe questo a disegnare il clima di euforia che settimana scorsa ha percorso in lungo e in largo la città. Preceduto da roboanti proclami pubblici giovedì sera il professore ha finalmente onorato la città con la sua presenza.

Piazza Roma, così gremita, la si è vista raramente. Tutti eccitatissimi, gli uomini e le donne importanti in prima fila, le centinaia di cittadini in piedi, seduti sui marciapiedi o stipati a ridosso della Fontana delle Rane. I primi con la cravatta, la veste all'ultimo grido e i capelli freschi di parrucchiere, i secondi forse meno pretenziosi, ma ancora più entusiasti. Quasi fosse stato il primo giorno di scuola.

La lectio magistralis

In effetti, protagonista della lectio magistralis del famoso critico, era proprio la bella e antica Modoetia, con i suoi tesori e le eleganti architetture.

Dal «Dittico di Aucherio» nel Museo dei Gaiani all'«Albero di Jesse» dell'Arcimboldo nel transetto del Duomo, fino alle incantevoli pitture dell'Appiani in Villa Reale, la rassegna di capolavori ripercorsa dal professore è stata certamente piacevole. E pure di più.

Un patrimonio inestimabile, quello monzese, che purtroppo nemmeno l'ineccepibile eloquio del professore è riuscito però a enfatizzare. Perlomeno questa volta, a detta di più d’uno. Un patrimonio che negli anni ha sempre pagato lo scotto di una mediocre valorizzazione.

 

Populismo, l'amore del popolo per la sua storia

Nulla di male, anzi. Quando ha parlato di populismo, in maniera egregia lo ha riforgiato «amore che un popolo dovrebbe avere per la propria terra e la propria cultura». E si dica pure che per i monzesi, spesso dimentichi della bellezza che li circonda, la lezione non poteva essere più azzeccata.

Vittorio Sgarbi
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Una carrellata di ospiti

Sotto il cielo di piazza Roma, ad accogliere l’insigne Vittorio, una variopinta carrellata di ospiti.

A inaugurare la serata il primo cittadino Dario Allevi, con la compagna Simonetta, sempre bellissima. A rappresentare il Palazzo poi, oltre a Massimiliano Longo - meritevole ideatore della serata - l’assessore Pierfranco Maffè, sempre compostissimo, e l’assessore Desirée Merlini, cui va il premio per le scarpe e la borsa più originali. Del resto si sa, l’eleganza è altresì un modo per interpretare il mondo.

Immancabili Ghi Meregalli e la sua numerosissima corte di amici e professionisti, e poco più in là l’attrice nostrana Annina Pennati, scortata dall’amatissimo Ciro. L’altra star della serata, a sorpresa, l’istrionico Morgan, la cui passione per l’arte non è certo un segreto. Capelli al vento e look minimal, al musicista come d’abitudine ha fatto seguito il codazzo dei fans.

Strette di mano e selfie con gli aficionados anche per il cantante e paroliere Daiano, accompagnato dall’amico e presidente di «RadioAtva» Andrea Magro. Parecchi, infine, i fotografi e i giornalisti, mischiati tra la folla di cittadini accorsa per il grande evento. Quando il mitico Vittorio chiama, difficile rimanere indifferenti.

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