"La crisi non va in vacanza", flash mob di Fratelli d'Italia

Oggi davanti al Mise con Giorgia Meloni c'erano anche Paola Frassinetti e Rosario Mancino

"La crisi non va in vacanza", flash mob di Fratelli d'Italia
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“La crisi non va in vacanza”, flash mob organizzato da Fratelli d’Italia davanti al Mise, il Ministero per lo sviluppo economico, con la  leader Giorgia Meloni.

"La crisi non va in vacanza"

L'iniziativa promossa, martedì 6 agosto,  "è per dire ì a tutti questi uomini e donne che ogni giorno investono il loro denaro per creare ricchezza nel nostro Paese che noi ci siamo e che lavoriamo per dare risposte legislative che però ogni giorno questo Governo ci boccia in aula".

Così Fratelli d'Italia davanti al Ministero dello sviluppo economico per dire che la crisi non va in vacanza. “Abbiamo acceso i riflettori su una situazione drammatica: su 200 tavoli di crisi aperti al Mise nessuna crisi è stata risolta. Resta alta la mia attenzione ai tavoli aperti al Mise per le aziende brianzole”, ha spiegato Paola Frassinetti, deputata eletta nel Collegio di Seregno.

"E' necessario un pronto soccorso aziendale"

“Teniamo alta l’attenzione sui tavoli per Candy, Micron e le altre aziende del territorio che stanno attraversando un momento difficile. È necessario un pronto soccorso aziendale e una seria politica industriale ed è possibile solo con un nuovo governo con Salvini e Meloni protagonisti. La politica di Luigi Di Maio si è dimostrata fallimentare", le ha fatto eco  il coordinatore provinciale per Monza e Brianza Rosario Mancino.

Anche Barbara Mazzali, consigliere di Fratelli d'Italia in Regione Lombardia è intervenuta sull'argomento: "Giornalmente arrivano notizie di aziende, anche storiche, che chiudono i battenti perché non riescono più a sopportare la pressione fiscale imposta dallo Stato e la concorrenza con prodotti extraUE. Come membro della commissione Attività produttive del Consiglio di Regione Lombardia, provo sempre un senso di profonda impotenza davanti a imprenditori che si ritrovano a dover chiudere le proprie aziende perché lo Stato è diventato il loro nemico numero uno. Imprenditori illuminati a cui non manca nulla per vincere le sfide del mercato ma che si confrontano con un apparato burocratico che li fa morire senza speranza. Noi ci siamo a difendere chi produce eccellenze e difende il nostro made in Italy, a difendere chi si taglia lo stipendio per non tagliare l’organico, chi non delocalizza, chi ogni giorno si sveglia presto e si rimbocca le maniche anche d’estate, chi non molla perché vuole dare un futuro migliore ai propri figli e al nostro bel Paese".

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